Come dice la splendida Lia Celi, sono innocenti, ma non vuol dire che siano simpatici.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati giudicati innocenti dalla Corte di Cassazione dopo otto anni dall'omicidio della povera Meredith Kercher e tre gradi di giudizio, che li hanno visti prima innocenti, poi colpevoli, poi nuovamente innocenti per non aver commesso il fatto.
Il cittadino medio, quello non addetto ai lavori, quello che come me ascolta i telegiornali e non può entrare nei dettagli delle carte processuali e delle perizie, ovviamente si fa influenzare dal tam tam mediatico. Chi di noi non ha maturato la convinzione che dietro ai due fidanzatini tremebondi non si nascondesse davvero una coppia di assassini? Il nostro prurito sensazionalista in fondo voleva questo: voleva che l'americanina con la lacrima a comando ed il "Forrest Gump" italiano (come l'ha descritto il suo avvocato Buongiorno per sottolinearne la purezza un po' babbea) fossero davvero colpevoli.
Prurito o sete di giustizia per la povera Meredith? Credo soprattutto prurito.
Comunque, il mio prurito li ha visti sempre come assassini, quindi la loro assoluzione mi lascia un po' di amaro in bocca. Un po' come quella di Berlusconi, o la prescrizione di Moggi e Giraudo.
Mettiamo però che i due siano davvero innocenti, coma la Giustizia li ha riconosciuti tali. Allora i loro quattro anni dietro alle sbarre sarebbero una gigantesca ingiustizia, per la quale dovranno giustamente essere risarciti.
Vediamo. Intanto mi piacerebbe sapere le reali motivazioni per le quali l'omicidio non è ascrivibile a loro. OK, è stato tutto l'impianto accusatorio ad essere basato su prove indiziarie. OK, ci sono state irregolarità, tipo l'interrogatorio ad Amanda in presenza di una non ben precisata sorta di medium che l'avrebbe pesantemente condizionata. OK, che ci siano state falle nel castello accusatorio. OK.
Ma il DNA di Sollecito sul reggiseno della vittima c'era, o no? Le balle raccontate da Amanda per accentrare i sospetti sul povero Lumumba (l'altro nero di questa storia) le sono valse una condanna per calunnia a tre anni, quindi pura come un giglio la ragazza non è.
Non sta a me ed a nessuno di voi decidere, se non il farsi un'opinione e peraltro fuorviata dal modo in cui ci vengono propinate le notizie. Se sono innocenti, bene, la Giustizia ha trionfato. Se sono colpevoli, la Giustizia è stata nuovamente vilipesa ed una famiglia non avrà pace per la loro figlia uccisa.
Intanto un colpevole c'è: l'ivoriano Rudy Guede, che, accettando il rito abbreviato, sta scontando i suoi 16 anni in carcere, condannato per concorso in omicidio. Avrebbe concorso all'omicidio, insieme ai sospettati di allora, Raffaele ed Amanda. Ma se è in galera per aver concorso all'omicidio perpetrato da Raffaele ed Amanda, adesso che questi sono innocenti, lui perché è in galera?
State pensando: ecco adesso lo dice. Adesso dice che Guede è dentro perché è nero, mandando in vacca tutto il pippone per evocare populisticamente lo spettro di una condanna/assoluzione dettata solo da schemi razziali.
Certo che no.
Diciamo che il colore non ha aiutato Guede, ma la nostra Giustizia non criminalizza solo i neri. Prendete Fabrizio Corona: 4 foto ricattatorie e sta dentro più a lungo di un assassino.
Fa quasi tenerezza.
Oddio, non esageriamo.
Haldeyde