Oggi al bar affrontavo una discussione politica accesa, ma corretta, con uno dei miei soliti compagni di colazione. Il mio amico, un signore decisamente over sixty, abbastanza somigliante a Robert Redford, con un passato di vita avventurosa, un lavoro a stretto contatto con le categorie deboli ed una tradizione famigliare di stampo comunista (ma come può essere comunista un comunista romagnolo, cioè rossissimo), mi spiegava la sua disillusione nei confronti di una sinistra che, endemicamente, sembra nata per farsi male da sola.
Ovviamente io ero d'accordo quasi su tutto, eccetto la piega che hanno preso le nostre rispettive disillusioni.
Lui, costretto a presentarsi davanti ai probiviri di partito per aver criticato pubblicamente gli allora diessini locali (che professavano discorsi di sinistra, ma intanto sputtanavano i soldi dei contribuenti in mignotte), è stato allontanato dal partito e da allora teorizza l'ineluttabilità del compromesso, ovvero, che non si possono fare le riforme necessarie se non ti metti d'accordo anche con gli altri. E quindi sostiene Renzi e le sue aperture a destra, visto che i talebani dell'M5S non vogliono fare da sponda a nessuno.
Io, con un passato molto meno avventuroso e di sostanziale distanza dalla politica vissuta e non solo letta, la mia disillusione la vivo con una brama utopistica di coerenza. Quella brama che mi ha spinto a dare credito prima a Veltroni, poi a Di Pietro, poi ai grillini, poi a Renzi, con il disperato desiderio di vedere qualcuno che trasformasse la politica, da quel truogolo che è sempre stata negli ultimi decenni, in qualcosa di più nobile ed onesto. Viste le promesse non mantenute e le riforme che fanno felice solo Alfano, devo dire che io, Renzi, invece non lo sostengo più.
Il mio amico, da parte sua, spera che, a forza di compromessi che io reputo destroidi e lui solo necessari, Renzi alle prossime elezioni possa aver convinto tutta la fascia cosiddetta moderata, che va dal centrosinistra, alla ex-democrazia cristiana, passando per gli ex-craxiani, i forzisti ex berlusconiani ed i leghisti moderati ed aver una maggioranza tale da poter finalmente dire "OK, adesso giù la maschera! Siamo di sinistra e adesso parliamo di fasce deboli, diritti sul lavoro, lotta alla corruzione, coppie di fatto, scuola pubblica, dignità e fanculo gli F35!".
Io,purtroppo, credo che lui sia solo un nuovo Craxi. Tant'è che quando è a Roma pernotta all'Hotel Raphael, noto per la pioggia di monetine addosso all'ex-latitante Bettino.
Spero tanto che abbia ragione il mio amico.
Haldeyde