19/07/15

Figura di Merkel


In genere apprezzo la franchezza nelle persone, ed Angela Merkel non è tipo da perdersi in ardite metafore e giri di parole, come quel pataccaro di Renzi od il suo predecessore basso di statura.
Certo che, alla angosciatissima ragazzina palestinese che le chiedeva rassicurazioni sul futuro di tanti giovani immigrati che come lei erano terrorizzati dal rischio espulsione dalla Germania, la Cancelliera poteva rispondere in due modi:
1 - una palla in tribuna, del tipo "non conosco la tua situazione in particolare, bambina, ma stai tranquilla che se hai i requisiti potrai restare qui da noi" e poi prendere tempo per poi con calma scoprire che la ragazza è in Germania da più di 4 anni, parla perfettamente tedesco, studia e l'attuale legge le consente di restare;
2 - dirle in faccia che la madre di Bambi è morta, trucidata dal cacciatore (vedi la dubbia clip satirica dei The Jackal) e che in sostanza di immigrati in giro per le palle non ne vogliono più.
Lei ha scelto la seconda.
Non me la sento di criticare: è fatta così. Un po' di franchezza non sta male. 
Certo che c'è modo e modo.
Io sulla posizione a riguardo dell'immigrazione ho più volte palesato i miei conflitti interiori. Ritengo che la solidarietà sia un obbligo in un paese civile, ma che debba essere estesa anche, anzi prima, verso i deboli di casa nostra. Altrimenti diventa l'ennesimo conflitto fra poveri, come le recenti cronache ci confermano. Che poi non è del tutto vero, visto che il 18% degli immigrati vengono ospitati in Sicilia, senza particolari guerriglie o ribellioni dei cittadini, ed apparentemente solo nelle regioni più ricche ci si oppone con tanta violenza.
Insomma, non vedo la luce nella mia confusione ideologica. Vivo in un paese progressista da sempre, di sinistra, un gioiellino romagnolo: Bagnacavallo. Qui ospitiamo sistematicamente una quarantina di immigrati in un albergo. 35 euro al giorno, tessere telefoniche, lavanderia, vestiti. Per il periodo necessario alle pratiche di smistamento che li indirizzerà so ben io dove (rimpatriati,?in Svezia? in Italia? Boh?). Confesso la mia irritazione a vederli bighellonare per strada, mentre famiglie autoctone di cassintegrati o giovani coppie con redditi da fame stentano a trovare collocazione. E trovo un po' ipocrita questa gara di solidarietà, quando perfino qui, in una regione ricca, abbiamo anziani che razzolano nei cassonetti, o nelle cassette della verdura appassita al mercato.
Forse anch'io sto smarrendo la mia umanità. Forse mi sto salvinizzando
Ma noi italiani, o meglio, gli italiani che ci governano, non sono in grado di gestire una equa accoglienza ed integrazione, che non si dimentichi degli ultimi italiani.
E, come sempre, chiudo l'argomento senza essere capace di proporre alcuna soluzione.
Ma con un cordiale buonanotte.
Haldeyde

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