7 mesi di stop sono un periodo lungo. Ho perfino lasciato passare l'anniversario del 10° anno del blog senza una vignettina, uno scrittino, un ruttino. Niente.
Che l'analisi politica finalizzata alla satira sia una vena che si stava inaridendo è chiaro da un pezzo. Prima, fare satira su Berlusca e sui berluscones era divertente, appagante, stimolante. Anzi, giusto.
Poi, quando sono andati al governo prima il PD, poi Renzi (li tengo disgiunti apposta, penso si sia notato), per me è diventato più difficile, talvolta imbarazzante, perché quelli dovevano essere i buoni, dovevano essere i cavalieri del bene contrapposti alle orde mefitiche del male assoluto.
E invece si sono dimostrati essere la fotocopia, un po' meno laida e corrotta, dei loro finti antagonisti. Promesse disattese, atteggiamenti sempre più cialtroni, una totale, netta rescissione da quel popolo di sinistra progressista del quale mi ritenevo, anzi, mi ritengo tuttora farne parte.
Poi i 5 Stelle. Li ho apprezzati fin da subito, anche nelle loro iperboliche gaffes. Veri, popolari, onesti, un po' talebani, certo, ma per uscire da un modello di società così decadente e corrotto ci voleva un'arma potente, convinzioni incrollabili, come quelle di un daltonico che passa col rosso, ma sicuro di quello che fa.
Li ho voluti. Li ho votati. Ma non volevo un governo con la Lega.
Capisco che dopo l'aut aut di Renzi, che ha voluto il PD in prima fila a sgranocchiare popcorn piuttosto che affrontare la sfida di un contratto di governo, la Lega fosse l'unica alternativa possibile per la formazione di un governo. D'altronde, che alternativa c'era? Elezioni, giusto per confermare un'Italia divisa in tre blocchi, e magari con la Lega che passava dal 17 al 30%? Un governo di larghe intese PD-Forza Italia-Lega? Magari al prossimo giro. Insomma, mi è toccato di aver votato un governo con dentro i leghisti e ne pago le conseguenze tutti i giorni nei quali vengo coinvolto in discussioni politiche. Non potendo anteporre all'infinito il mantra "e allora il PD?", di solito cerco argomentazioni strutturate, ma faccio sempre più fatica a trovarne. Perché è evidente che per tenere in piedi questo governo i 5 Stelle di concessioni alla Lega ne stanno facendo tante, ma tante. E' evidente che la Lega raddoppia i consensi succhiando voti anche ai 5 Stelle perché ottiene poche e facili cose che tanto piacciono alla platea leghista e non solo. Scaccia un immigrato e guadagnerai più voti che a dare la caccia ad un evasore.
La faccio breve: non mi piace come si sta muovendo questo governo. Ne apprezzo veramente poche cose. Altre non vengono descritte correttamente e si fa fatica ad estrarre il succo da una melassa di polemica e disinformazione. Magari c'è tanto di buono, ma faccio fatica a distinguerlo dalle cazzate.
Propendo per un discreto "vediamo cosa fanno e giudichiamo dopo", ma mentre lo penso mi accorgo che non ci credo più completamente.
Di sicuro non è colpa loro se il debito pubblico è alle stelle e Moscovici se ne accorge solo quando al governo in Italia ci vanno i sovranisti e non gli yes-men precedenti. Se Gentiloni fa un deficit al 2,3% dopo aver promesso l'1,6% lo spread non fa una piega. Se Renzi regala 80 euro più o meno a casaccio e 500 euro ai 18enni, non importa se miliardari, lo spread non fa una piega. Se la Francia, che sistematicamente non rispetta i parametri e spesso ha sforato largamente il limite imposto del 3%, adesso si trova ad un passo dalla guerra civile e con un presidente al massimo della sua impopolarità, costretto a promettere di sforare nuovamente il deficit, ancora una volta lo spread non fa una piega. Anzi, il francese Moscovici, l'ex ministro delle finanze Moscovici, corre a ribadire che la Francia non è certo l'Italia. E ci mancherebbe, madama la Marchesa: noi mica ci abbiamo la torre Eiffel.
Insomma, questo governo un po' ci è, un po' ci fa e un po' ha pure il vento in faccia (notare che ho scritto vento, e non poteri forti. I complottisti mi fanno un po' tenerezza, ma a volte hanno le loro ragioni).
Così io provo un po' di imbarazzo a difenderlo, e anche a farci della satira sopra.
Tuttavia, per questo 2019 mi riprometto:
1 - di tornare a fare satira contro i potenti, quindi anche contro chi ci governa. Magari meno frequentemente, ma non così raramente come nel 2018.
2 - di trovare lo stimolo per riprendere a studiare il tedesco. Non c'entra con la Merkel, ma con il mio lavoro. Ho iniziato tre o quattro volte, ma non ce l'ho fatta a continuare.
3 - di comporre il mio primo brano musicale con l'applicativo LMMS. Lo so che non c'entra una mazza, ma se lo scrivo magari me lo impongo.
4 - Di volermi più bene e riprendere a fare sport, a meno che il medico sportivo non mi dica che è meglio che io continui ad oziare sul divano se ci tengo alle mie coronarie.
5 - Di amare di più le cose che faccio, anche quelle che non mi piacciono. Provare non costa nulla.
6 - Di continuare ad amare le persone che amo. Questo mi risulterà sicuramente più facile.
Un abbraccio a tutti
Haldeyde
2 commenti:
Capisco la tua delusione, anche se non avrei mai votato M5stelle.
Di Maio e nessun altro dei 5 stelle è all'altezza di stare al Governo. Salvini lo detesto, lui e i suo dictat e tutti gli atteggiamenti da ducetto di borgata. La sua stima ed amicizia con la Le Pen mi fa orrore.
Credo che dovremo tenerceli a lungo, ma il mio tempo stringe e chissà se ce la farò a vedere qualcosa di meglio. Mi fa piacere che tu sia ricomparso, amo la tua satira.
Auguro a te e agli esseri che ami, uno splendido 2019!
Cristiana
Ti abbraccio forte
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