22/11/19

Il metodo Salvini


Non potrei pensarla e dirla meglio di come ha fatto e fa regolarmente Andrea Scanzi, quindi lo copio ed incollo:

VUOI DIVENTARE COME SALVINI? SPARA QUALCHE RUTTO E PARLA A CASO
La vita è solo dolore, come ci ricordano Matteo Renzi e Alessandro Morelli. Avete avuto la sfiga di nascere con idee tutt’altro che di destra e avete pure buona memoria: insomma, avete sbagliato di brutto paese. Per questo non vi spiegate come, stando ai sondaggi e non solo, la maggioranza degli elettori straveda per quella sagoma involontaria di Capitan Reflusso. Io ne conosco i segreti e, volendo molto bene tanto a lui quanto a voi, intendo insegnarvi come diventare Matteo Salvini in dieci mosse. Seguitemi passo passo e sognate indefessamente con me.
Passo 1. Parlate di tutto senza avere la minima contezza di nulla: da noi, si sa, la competenza vale appena meno di Tabacci in Parlamento.
Passo 2. Buttate la palla in tribuna ogni volta che siete in difficoltà, cioè (nel caso di Salvini) sempre. Se per esempio vi chiedono “Come risolverebbe la situazione a Venezia?”, rispondete così: “Posso dire che dare 35 euro ai migranti è una vergogna?”. Cosa c’entra con la domanda? Nulla. Quindi è perfetta per l’italico pubblico, così misericordioso da credere persino a uno come Salvini.
(Se poi, dopo la risposta, piazzerete pure un bel rutto in si bemolle, il messaggio arriverà più forte).
Passo 3. Tirate la volata alla vostra candidata in Emilia Romagna, notoriamente esperta di amministrazione e buon governo, promettendo ospedali aperti al sabato e alla domenica. Se poi volete proprio esagerare, aggiungete che con voi al governo si passerà pure i semafori quando c’è il verde. Roba forte.
4. Trangugiate ogni cosa come se non ci fosse un domani, prendete 27 chili al giorno e fatevi fotografare per ogni morso dato al bolo di riferimento, sia esso un arancino alla sugna, una lasagna cesellata con l’alchermes fatto in casa da Borghezio o un genuino tiramisù al napalm.
(Anche qui, se dopo la foto sparerete un bel rutto, i sondaggi schizzeranno alle stelle).
5. Se vi chiedono del Mose, prendetevela a caso con Toninelli per poi chiedervi sgomenti “perché diavolo il Mose non è ancora finito?!?”, benché la regione in oggetto sia governata dai tempi di Badoglio dalla Lega. E benché al governo nazionale di “Roma ladrona”, al tempo, ci fossero gli stessi che ancora oggi quello lì chiama eufemisticamente “alleati”.
6. Pregate che Saviano, Murgia e derivati assai minori tipo “Maria Antonietta” Aprile o “Fascino Vivido” De Angelis, continuino a tirarvi la volata. Gli amici sono preziosi.
7. Se ti interpellano su cose tremende come la morte di Stefano Cucchi, fai battutacce sul buco nell’ozono: in qualsiasi altro paese ti inseguirebbero col badile, ma da noi no. Anzi.
8. Se ti interpellano su questioni complesse (ancor più per Salvini) come Ilva o Arcelor Mittal, prenditela con chi ha cancellato quella porcata dello scudo penale. Anche se quel qualcuno, per quanto controvoglia, eri tu.
9. Quando vai in tivù, scegli Porro e non Floris. Col primo, e non solo con lui, è come parlare da soli. Col secondo, e non solo con lui, è un po’ più dura.
10. Manda tanti bacioni a Renzi, perché un fiancheggiatore come lui mica lo ritrovi. Prega il cuore immacolato della Vergine Maria che sia così saturo d’amore da perdonarti tutte quelle citazioni a caso. E soprattutto guardati bene dall’interrompere questa spaventosa erosione di neuroni e buon senso, perché se un bel giorno tale pestilenza intellettiva cessasse, quelli come Salvini varrebbero d’un tratto meno di una tellina morta. E farebbero ridere anche solo a guardarli.

2 commenti:

Alligatore ha detto...

Reistere! Resistere! Resistere!

Haldeyde ha detto...

e resisteremo!