Gianni Letta alla cena col card. Bertone trova la mediazione: "Per guadagnarsi l'indulgenza, il Cavaliere dovrà andare in una clinica per la cura della dipendenza dal sesso".
Il Premier: "Acconsento, purchè mi sia concesso di trombarmi tutte le infermiere".
Da un editoriale di Lucetta Scaraffa su L'Osservatore Romano, riportato su un interessante articolo di Blitz quotidiano (http://www.blitzquotidiano.it/politica-italiana/berlusconi-e-il-cardbertone-perdonanza-no-indulgenza-non-ancora-il-conto-agli-italiani-90419/ ):
Sotto gli occhi di tutti, Letta e Bertone si sono incontrati e parlati, in mezzo a tanta gente, incluso il ministro Mara Carfagna, anche lei in cerca di perdonanza, non si sa se governativa o privata. Clima sereno e ironico, dopo una raggelante allusione del porporato dal pulpito, quando ha evidenziato la simbologia della Porta Santa, quasi una porta del Paradiso dalla quale non si passa se non rinnovando «la nostra adesione a Dio» e rendendosi disponibili «a farci guidare».
E ancora:
La vicenda è tutt’altro che conclusa. Le indulgenze (...) non vengono gratis: lo confermano anche le motivazioni della perdonanza celestiniana, per consentire ai poveri di accedere alle indulgenze. Se i poveri non vi avevano diritto, è perché non avevano i soldi per comprarle. Non ci vuole Martin Lutero per mettere il dito sulla piaga, basta sempre il solo Dante Alighieri, che mette in un bel girone dell’Inferno i preti simoniaci.
Berlusconi non poteva avere l’indulgenza con un viaggio all’Aquila e il costo di una cena. Toccherà al povero Letta fare gli scalini di una scala santa virtuale, contrattare l’indulgenza con tutto il savoir faire di cui è capace. Poi toccherà agli italiani pagare.
Haldeyde
Berlusconi non poteva avere l’indulgenza con un viaggio all’Aquila e il costo di una cena. Toccherà al povero Letta fare gli scalini di una scala santa virtuale, contrattare l’indulgenza con tutto il savoir faire di cui è capace. Poi toccherà agli italiani pagare.
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