Non so se vi è capitato di vedere l'ultimo spot di Fini per il congresso del 28 Giugno "PARTECIPA, l'Italia che vorresti". Se vi capita guardatelo perché è un capolavoro del surrealismo. La location è un campo da calcio (deserto) con una squadra di giovani giocatori con l'aria persa e dubbiosa. Primo piano sulle mani di un allenatore in panchina, completo grigio-azzurro. L'allenatore, non inquadrato in viso, si alza e porta un pallone sul dischetto dell'area di rigore. L'inquadratura si sposta sul suo viso e, mirabile dictu, si tratta di Gianfranco Fini, che chiede ad un giocatore di avvicinarsi e tirare il rigore. In sottofondo la sua voce che dice: "Una partita si può perdere. Se la giochi a testa alta, senza secondi fini. Per tornare a vincere: partecipa."
Pur con tutta la stima per un ex-fascista che, alla fine della sua parabola si è dimostrato oppositore di Berlusconi più di tutto il centrosinistra messo insieme, devo rilevare una serie di dissonanze in questo spot.
L'accostamento dell'idea di vittoria ad un allenatore come Fini ha un appeal dal punto di vista del marketing che al confronto Dracula come testimonial per una ditta di crocefissi sarebbe molto più vincente.
Fini è riuscito a sbagliare tutte le sue mosse politiche negli ultimi anni. Riconosciamogli tuttavia il merito di aver sbiancato l'immagine del fascista missino (Mussolini è il migliore statista del secolo) sdoganando una destra amica di Israele ed aperta alla cittadinanza a tutti gli immigrati. Ma è pur sempre l'uomo che ha passivamente accettato l'assorbimento di AN nel PDL, di fatto azzerandolo, e che ha creato una nuova forza (Futuro e Libertà) dalla quale ci si aspettava molto di più che una tendenza asintotica verso lo zero.
Diciamo che l'allenatore Fini è un po' come il Prandelli di questi giorni: forse chi ha ideato lo spot calcistico ha pensato che al 28 giugno l'Italia sarebbe stata ancora al centro dell'entusiasmo dei mondiali, in piena scalata alla finale del Maracanà.
Macché, Fini ha sbagliato anche questa previsione, ed il suo spot arriva proprio come la pioggia su una macchina appena lavata.
Massì, Gianfranco, partecipa. Tanto di sicuro non vinci.
Haldeyde
4 commenti:
Ho sempre avuto poca stima di lui, è il classico politicante che ha rinnegato i suoi ideali (sbagliati e opposti ai miei) per far carriera. L'uomo di mille giravolte e cambi di casacca ... perfetto per il calcio e la politica di oggi (dove non ci sono più bandiere, ma un gioco uniforme e mediocre, per un pubblico medio). Mi chiedevo dove fosse finito, può trovare il suo posto facilmente ...
come ha detto Crozza a Ballarò,avevano chiusa la sua bocciofila...
come ha detto Crozza a Ballarò,avevano chiusa la sua bocciofila...
E' ormai bollito e ribollito. Anche l'idea dello spot è una roba vecchia che denota mancanza di idee e stanchezza.In questi casi è meglio lasciar perdere!
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