18/10/15

Mezzani e mezzi di trasporto


Oggi al bar affrontavo una discussione politica accesa, ma corretta, con uno dei miei soliti compagni di colazione. Il mio amico, un signore decisamente over sixty, abbastanza somigliante a Robert Redford, con un passato di vita avventurosa, un lavoro a stretto contatto con le categorie deboli ed una tradizione famigliare di stampo comunista (ma come può essere comunista un comunista romagnolo, cioè rossissimo), mi spiegava la sua disillusione nei confronti di una sinistra che, endemicamente, sembra nata per farsi male da sola.
Ovviamente io ero d'accordo quasi su tutto, eccetto la piega che hanno preso le nostre rispettive disillusioni.
Lui, costretto a presentarsi davanti ai probiviri di partito per aver criticato pubblicamente gli allora diessini locali (che professavano discorsi di sinistra, ma intanto sputtanavano i soldi dei contribuenti in mignotte), è stato allontanato dal partito e da allora teorizza l'ineluttabilità del compromesso, ovvero, che non si possono fare le riforme necessarie se non ti metti d'accordo anche con gli altri. E quindi sostiene Renzi e le sue aperture a destra, visto che i talebani dell'M5S non vogliono fare da sponda a nessuno.
Io, con un passato molto meno avventuroso e di sostanziale distanza dalla politica vissuta e non solo letta, la mia disillusione la vivo con una brama utopistica di coerenza. Quella brama che mi ha spinto a dare credito prima a Veltroni, poi a Di Pietro, poi ai grillini, poi a Renzi, con il disperato desiderio di vedere qualcuno che trasformasse la politica, da quel truogolo che è sempre stata negli ultimi decenni, in qualcosa di più nobile ed onesto. Viste le promesse non mantenute e le riforme che fanno felice solo Alfano, devo dire che io, Renzi, invece non lo sostengo più.
Il mio amico, da parte sua, spera che, a forza di compromessi che io reputo destroidi e lui solo necessari, Renzi alle prossime elezioni possa aver convinto tutta la fascia cosiddetta moderata, che va dal centrosinistra, alla ex-democrazia cristiana, passando per gli ex-craxiani, i forzisti ex berlusconiani ed i leghisti moderati ed aver una maggioranza tale da poter finalmente dire "OK, adesso giù la maschera! Siamo di sinistra e adesso parliamo di fasce deboli, diritti sul lavoro, lotta alla corruzione, coppie di fatto, scuola pubblica, dignità e fanculo gli F35!".
Io,purtroppo, credo che lui sia solo un nuovo Craxi. Tant'è che quando è a Roma pernotta all'Hotel Raphael, noto per la pioggia di monetine addosso all'ex-latitante Bettino.

Spero tanto che abbia ragione il mio amico.
Haldeyde 

6 commenti:

Alligatore ha detto...

Ha torto il tuo amico, e hai avuto torto tu a sostenere quelli che hai sostenuto, la deriva renziana del PD era scritta nelle svolte moderate dell'ex Pci, partito da rifondare in modo molto diverso da come è stato geneticamente trasformato. Sul fatto che i comunisti (ex) emiliani siano molto rossi, ho i miei dubbi: essere comunisti (ex) in Emilia, Toscana e zone rosse (ex), è molto più facile, più conformista che esserlo in altre zone, tipo il Veneto, ex bianco, poi nero, verde ecc. In quelle zone si è più abituati ai compromessi (infatti, vedi il democristiano Renzi che carriera ha fatto partendo dalla "rossa" Firenze).

Haldeyde ha detto...

OK, tu hai le idee più chiare, forse, ma io ho escluso la sinistra più a sinistra (Rifondazione, per sintetizzare), da quando il damerino col cachemire ha rotto il giocattolo per ben due volte mentre Prodi si arrabattava per tentare di fare qualcosa. E, anche se democristiano, ci stava pure riuscendo, visto che il debito pubblico stava per la prima volta calando. E quale delle infinitesime scissioni della sinistra avrei dovuto sostenere, che non si capiva se erano partiti oppure bosoni? E' chiaro che io sto su posizioni più moderate delle tue, magari con un afflato verso la speranza di poterlo governare, sto paese, invece di stare sempre all'opposizione a criticare. E' naturale che le mie aspettative vengano poi deluse, essendo l'Italia sostanzialmente un paese di centrodestra.

Alligatore ha detto...

Sulla rottura dei governi, non è sempre stata colpa di Bertinotti, c'è stato anche Mastella, e la compravendita di voti di un ex dipietrista. Non voglio polemizzare, ma c'è sempre troppa leggerezza nel dare le colpe a Bertinotti. Tra l'altro per litigare bisogna essere in due. Sul discorso del governare o meno, c'è una sinistra estrema, in Europa, che vuole governare (vedi Tsipras, vedi Podemos), pur con accenti diversi. In Italia è bloccata, non solo dal fatto che l'Italia sia di centrodestra, ma perché la parte sinistra è sempre meno di sinistra (e il cosiddetto zoccolo duro, quello delle cosiddette regioni rosse impedisce uno sbocco più a sinistra). Non a caso, in queste regioni, è sempre stata forte la destra del partito, quella vicina ai compromessi, una volta filo-craxiana, oggi filo-liberista ad oltranza.

Haldeyde ha detto...

Capisco il tuo punto di vista, ma che la cura per l'Italia sia una sinistra da zoccolo duro è un'opinione che non condivido. A me basterebbe un centrosinistra da "terza via", che faccia anche qualcosa di sinistra. Citi Tsipras come esempio e vedi benissimo quali passi indietro sia stato costretto a fare, rimangiandosi bona parte del suo programma da pugno alzato. Citi Podemos che, a meno che io non sbagli, non è propriamente un movimento di sinistra, ma qualcosa di molto più simile all'M5S. Penso che di zoccoli duri non ce ne sia bisogno, se si vuole dialogare. Ovvio che se, per eccesso di dialogo "si va di là" allora non va più bene.

Alligatore ha detto...

Niente zoccolo duro, quello è un arnese da vecchio PCI, che non mi appartiene. Credo che si dovesse superare il PCI, ma andando a sinistra, non a destra come è successo da Ochetto in poi (se citi la "terza via", mi viene in mente solo un criminale di guerra come Blair, il peggio del peggio, e Renzi è un suo degno erede). Per quanto riguarda Tsipras, ci sono molte critiche da fare (troppo lungo il discorso), ma è un dato di fatto il conseso ottenuto su di un programma di Estrema Sinistra, o Nuova Sinistra, alla quale io mi richiamo. Poi, che le cose no siano adnate dritte, è un fatto, ma rappresenta un esperimento, e anche di questo vive la politca. Podemos è molto lontano da Grillo (e vicino a Syriza). Intercetta voti di protesta, come il M5S, ma, il suo programma, è di sinistra, una sinistra che dice, giustamente, di volere superare, a sinistra. Questo, in Italia, è da fare ... con chi e quando, vedremos.

Haldeyde ha detto...

Speramos :-)