28/11/2008 - ROMA - L'accusa è di Gianfranco Fini: "C'è il rischio di cesarismo" nel partito unico del centrodestra.
Per un attimo fuggente, ho sentito una sferzata di orgoglio per la terza carica istituzionale del mio Paese quando, dopo aver ascoltato le motivazoni addotte dall'onorevole Elio Vito per spiegare la necessità di porre la fiducia sul decreto anticrisi, lui ha risposto più o meno come riportato da Valter Carraro sul Corriere della Sera del 14 gennaio:
«In tanti anni ho avuto modo di ascoltare le molteplici ragioni per le quali il governo, avvalendosi di una sua esplicita prerogativa, ha deciso di porre la questione di fiducia (...) ma è la prima volta che ascolto porre la questione di fiducia da parte del rappresentante del governo in onore del lavoro della commissione». (...) «È anche la prima volta che sento dire che viene posta la questione di fiducia in omaggio alla centralità del Parlamento». (...)«L'omaggio al Parlamento lo si fa lasciandolo lavorare. (...)Il rispetto della centralità del Parlamento e della sua funzione nel procedimento legislativo non si limita all'omaggio del lavoro fatto in commissione ed impedendo ai deputati di pronunciarsi in Aula su un testo».
Ganzo, ho pensato, e per un attimo ho voluto dimenticare le contraddizioni di quest'uomo che, qualche anno fa elogiava Mussolini come il miglior statista del XX secolo (e che firmò, forse per svista, le leggi razziali del'38) e qualche anno dopo, in visita in Israele, condannava le infamie del nazifascismo, con tanto di kippà in testa. D'altronde, in tutta onestà, se volgo lo sguardo all'odierna sinistra non vedo molta più coerenza.
Quindi ho allargato la mente ed ho pensato: viva l'Uomo Politico, anche se di Destra, viva l'orgoglio istituzionale, viva la democrazia!
Ma oggi, disillusione. Come ci ha abituati da tempo il nostro Presidente della Camera, dopo ogni scaramuccia amorosa, subito dopo pace fatta con il Cavaliere. Scurdammoce u' passat', chi ha avuto ha avuto, io la Presidenza della Camera, tu assorbi AN nel PDL e tanti saluti all'orgoglio istituzionale. Una sferzatina a Santoro, reo di aver fatto sentire la voce di chi sta subendo in questo momento, e di nuovo in carreggiata, verso il definitivo scioglimento della destra nel calderone di una Forza Italia allargata, con Silvio incontestato Cesare.
Speriamo almeno che faccia come Bruto.
Haldeyde
1 commento:
Preferisco un Brunetta-Bruto.
Anche se Cesare si salva perde le palle..
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