28/07/13

Festa di compleanno senza candeline


Eccomi di nuovo qui.
Immagino vi siate stracciati le vesti e strappati i capelli in questo mio periodo di assenza. Come no.
La trasferta turca è andata bene, il computer di nuovo funziona, la voglia di dire quattro cagate sta tornando, con proporzionalità inversa all'andamento delle mie soddisfazioni lavorative (quindi dirò molte cagate, preparatevi).
Tante ispirazioni satiriche mi sono perso. Calderoli e la sparata sulla Kyenge-orango, la persecuzione della magistratura contro il povero Silvio, la pitonessa-Santanché, il PD che si auto-tafazza come non mai pur di non dare spazio al povero Renzi, l'imbarazzante caso kazako, di nuovo la Kyenge e le banane di Forza nuova, il Papa più di sinistra di Enrico Letta ed Epifani, eccetera.
Tante, troppe. Ma fortunatamente si riproporranno, come le cozze mangiate alle undici di sera. Quindi avrò sicuramente modo di rifarmi, magari proprio sugli stessi argomenti.
Rientro dopo un po' di settimane, in punta di piedi, come la notizia alla quale mi sono ispirato: il compleanno di uno dei boia del massacro delle Fosse Ardeatine.
Confesso che è uno di quegli argomenti per i quali non mi sono mai schierato e forse non mi schiererò mai. Ne conosco troppo poco la storia e sono troppo condizionato dell'enfasi mediatica che la avvolge dal 1995, anno nel quale Priebke venne estradato in Italia. Vorrei che tutti i boia pagassero per i crimini di guerra, ma questo non accade. In guerra si diventa tutti dei boia. Chi ne gode e chi non ne gode affatto, tutti comunque obbediscono a degli ordini quando ammazzano e stuprano. Anche noi bravi italiani, tutti cuore-amore-mamma-volemosebene, quando spariamo e bombardiamo nelle cosiddette missioni di pace, siamo dei boia. Non parliamo delle stragi di civili dei cosiddetti missili intelligenti degli americani, al cospetto dei quali gli ordini per quanto efferati del capitano Priebke sono un aerosol al balsamo di tigre.
Per rispetto ai parenti delle vittime non mi metterò certo a difendere un ufficiale nazista delle SS perché obbediva a degli ordini diretti di Herbert Kappler (uno sicuramente più boia di lui). Fra l'altro, Priebke ha una tale faccia da carogna che mi fa stare più a mio agio a saperlo ai domiciliari. Ma avere la faccia da stronzo non fa di te necessariamente un boia.
Insomma, uno stronzo di guerra è moralmente giusto che paghi, ma non sono convinto che lo sia "legalmente", specie se si dimostra che non trucidava per divertimento, ma perché qualcuno glielo ordinava.
Oddio, mi sono infilato in un roveto con le mie stesse mani e non so più come uscirne....Chi mi conosce ha capito. Non sono certo amico delle carogne.
Ma in guerra è così facile distinguere le carogne dai soldati se si commentano solo i cadaveri che si lasciano dietro?
Haldeyde

1 commento:

mr.Hyde ha detto...

Cul de sac a parte, ti auguro bentornato!