Quattro milioni di italiani riusciranno a mettersi in viaggio per una vacanza natalizia. Sembrano tanti, ma saranno l'11% in meno dell'anno scorso, il 2012, che è già stato un anno di pesante recessione.
Se apriamo un giornale od ascoltiamo un notiziario, sono queste le cifre per le quali l'Italia piange, ovvero il -11% di vacanzieri, meno soldi spesi per il cenone, meno regali sotto l'albero, il Pil che piange miseria.
Quattro milioni in viaggio. Pochi, allora...
Ma quattro è anche meno di quattro virgola otto. Lo dice la più elementare matematica di base.
Ma che cos'è questo 4,8 milioni, cifra che varia a seconda dell'agenzia che li calcola?
4,8 milioni sarebbero gli italiani in condizioni di povertà assoluta.
Definizione di povertà assoluta fornitaci dall'Istat: “La soglia di povertà assoluta corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi considerati essenziali, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, a conseguire uno standard di vita “minimamente accettabile”. Le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia (che si differenzia per dimensione e composizione per età della famiglia, per ripartizione geografica e ampiezza demografica del comune di residenza) vengono classificate come assolutamente povere. Nel 2011, per una famiglia di due componenti adulti (18-59 anni) di un piccolo comune la soglia di povertà assoluta è pari a 984,73 euro, se residente nel Nord, e a 761,38 euro, se nel Mezzogiorno; scende a 918,93 euro e 704,69 euro rispettivamente qualora uno dei due componenti abbia più di 74 anni”.
Quindi un italiano su dieci, circa, non è in grado di conseguire uno standard di vita minimamente accettabile, rinuncia a mangiare carne, non riesce a pagare l'affitto e le spese, rinuncia al dentista per i propri figli. Altro che Cortina. Altro che veglione di Capodanno.
Non solo, ma nel 2007 i poveri assoluti erano 2,4 milioni, la metà secca rispetto ad oggi. Significa che altri 2,4 milioni di individui che nel 2007 vivevano come me, erano come me, ovvero in condizioni di vita assolutamente dignitose di perfetta autosufficienza economica, oggi hanno visto la loro condizione di benessere svanire, fino a non riuscire a dare da mangiare ai propri bambini in modo adeguato.
Un milione di poveri assoluti in Italia sono bambini.
Ma non è che gli altri stiano tutti a Capri o Cortina. Dieci milioni sono gli italiani in condizioni di povertà relativa, ovvero hanno difficoltà nella fruizione di beni e servizi.
Il nostro attuale governo, per dare una mano a questi poveri assoluti e relativi, non ha ancora abbassato una pensione d'oro, un affitto d'oro, una consulenza d'oro, uno stipendio di parlamentare o consigliere o manager statale. Non ha tolto un centesimo di euro dalle tasche dei ricchi.
Anzi, per non dar loro il dispiacere di pagare l'Imu sulle loro prime magioni, si inventa la cortina fumogena del cambio di nome (Service Tax, Trise, Tari, Tasi, Tarsu, Iuc), per poterla fare pagare lo stesso, ma democraticamente a TUTTI, anche a chi la casa non ce l'ha di proprietà, ovvero affittuari e studenti.
Poi qualche accisa sulla benzina (contentissimi i camionisti e i pendolari, come se non avessero già i loro problemi), aumenti sulle sigarette, francobolli e qualche altra gabella che ci verrà propinata con un trionfale "abbiamo abbassato le tasse! Evviva!". Ed i telegiornali a fare da grancassa...
Qualcuno dirà: "Ma come? Io pago più di prima! Non arrivo a fine mese!", e sarà tacciato di populismo, o peggio, di essere un grillino (che oggi non è più un gran vanto nemmeno per chi grillino lo è).
Insomma, il governo è molto più preoccupato del ribasso del numero di zamponi e lenticchie che finiranno nelle pance dei fortunati che un veglione potranno permetterselo, piuttosto che dei poveri assoluti.
Quindi, mi scuseranno gli abitanti di Cortina e Capri, ma non riesco a celare un sorriso quando penso alle turiste impellicciate sotto cumuli di neve o sotto i marosi, se Dio vuole anche senza corrente elettrica...
Haldeyde
Nessun commento:
Posta un commento