Non ci provo nemmeno a ricostruire le ragioni storiche che spingono questi due popoli ad odiarsi. Dico solo che se fra due litiganti uno è un bullo armato di spranga e l'altro è un magrolino indifeso, io tendo ad avere un atteggiamento più protettivo nei confronti del magrolino.
La Palestina, dal 1947 in poi è stata sgretolata dall'ingombrante e forzata presenza di Israele. Un po' come se a casa mia, con la scusa che i suoi avi abitavano nel palazzo, arrivasse un ospite indesiderato che, nel corso dei giorni, cominciasse ad occuparmi la cucina, poi la camera da letto, poi il bagno, poi mi impedisse l'accesso all'acqua potabile, ogni tanto mi picchiasse e poi dicesse al mondo che vive nel terrore perché ogni tanto io scoreggio.
L'omicidio dei tre israeliani è un pretesto. Israele ogni tanto deve massacrare qualche palestinese: è più forte di lui. Quei babbei di Hamas sparano a caso qualche missile e tutti a commuoversi per i poveri israeliani che hanno 90 secondi per arrivare ai rifugi (cronaca: zero morti fino ad ora, mentre di palestinesi ne hanno già ammazzati più di 170, fra i quali donne, bambini e disabili). Su La Repubblica campeggia la notizia dell'elefantessa dello zoo di Tel Aviv che al suono delle sirene corre a proteggere i suoi cuccioli (comunque zero elefanti israeliani morti, al momento). Però nessuno che si azzardi a dire che Israele, oggi, è uno stato razzista e crudele, che non ha capito nulla dalla sua storia. Sono un po' di parte, mi dispiace, e nemmeno conosco a fondo la storia. Sarebbe giusto lasciare il dibattito ad un israeliano e ad un palestinese, lo so.
Ma questo è un misero blog di satira ed odio i prepotenti ed i fascisti. E mi dispiace che chi per primo ha pagato gli abusi di nazisti e fascisti, oggi si comporti da nazista e fascista.
Haldeyde
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