12/02/15

Red light area


Giorni fa si parlava i costituire un'area a luci rosse in zona Roma Eur, allo scopo di togliere le prostitute dalle strade. Diciamo meglio, di toglierle da  alcune strade e concentrarle solo in altre, con sommo gaudio degli abitanti delle seconde. In realtà, è un escamotage per avere un migliore controllo, magari una minore microcriminalità e, forse, in prospettiva, il miraggio di poter ricavare una percentuale di tasse, come succede in altri paesi più evoluti del nostro.
Personalmente, riaprirei le case chiuse, ma è un discorso lungo e stasera non ne ho voglia. A dire il vero non ne ho mai voglia, perché quando un argomento si fa complesso, l'intreccio neurale fra le mie sinapsi atrofizzate tende a vacillare.
Dicevo: case chiuse. E mi corre il pensiero a Montecitorio ed a Palazzo Madama. Già, perché mentre si parlava del quartiere a luci rosse a Roma, un altro fenomeno di prostituzione si manifestava fra i banchi di Scelta Civica, dove un manipolo di deputati e senatori hanno deciso di accodarsi al più robusto compagno di classe, il PD. Ai tempi di Razzi e Scilipoti questa mossa si chiamava mercimonio, prostituzione, meretricio, compravendita. Oggi, da parte dei sobri onorevoli di Scelta Civica, più elegantemente responsabilità.
E chissà che qualche cliente maschio che bazzicherà in zona Eur nei prossimi mesi alla ricerca di una cortigiana, invece di pagarla in euro non provi a far leva sul suo senso di responsabilità per scroccarle una fellatio.
Haldeyde

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