08/11/15

Messina da bere


Messina ed i messinesi hanno tutta la mia solidarietà.
Una splendida città che, data la sua posizione su una faglia a forte rischio tellurico, ha attraversato spaventosi eventi sismici e distruzione. I più noti, a partire dal 1783, fino alla quasi totale distruzione nel 1908, quando un sisma di grandi proporzioni ha squassato le città di Messina e di Reggio Calabria facendo seguire anche un maremoto che ha completato l'opera. Alte scosse sono seguite dei decenni successivi, ma i messinesi hanno sempre reagito a testa alta.
Hanno risposto, i messinesi, con orgoglio anche a questa ultima beffa: quella dell'interruzione totale dell'erogazione dell'acqua potabile causata da una successione di rotture nell'acquedotto della città. Undici giorni in fila alle fontanelle ed alle autobotti che non scalfiranno gente abituata a ben altre disgrazie.
Ma c'è una cosa che può fiaccare lo spirito più della mancanza dell'acqua, più dei maremoti. Anche più dei terremoti. E' la presa per il culo reiterata, replicata, ripetuta, sempre, a ciclo continuo, decenni di balle, promesse, frasi, parole, blablabla, a proposito del famigerato, faraonico ponte sullo stretto. 
Questo può davvero fiaccare la resistenza del più coriaceo dei siciliani.
Non c'è geologo, vulcanologo, sismologo che non sostenga che attaccare una lingua di cemento fra due faglie che si allontanano progressivamente fra loro sia come mettere un tanga ad un elefante che balla la lap-dance. Prima o poi, per quanto elastico, si romperà.
Non c'è nemmeno più bisogni di ribadire quanto possa essere una cavolata costruire un impianto faraonico di questo tipo per collegare due regioni che hanno, endemicamente, una viabilità stradale e ferroviaria assolutamente inadeguata. 
Eppure, quando il consenso scricchiola e c'è bisogno di ottimismo, ecco che tutti, ma tutti, i cabarettisti di ogni epoca e colore rispolverano la vecchia gag del ponte sullo stretto.
Pezzo forte di Berlusconi.
Poi cassato da Prodi.
Poi riesumato da Berlusconi.
Poi cassato nuovamente.
E adesso riesumato da Renzi.
Che però è più furbetto. Egli infatti dice: "Il ponte si farà. Non subito, ma maremma maiala si farà. Prima però ci sono altre emergenze".
Tipo sventrare la Costituzione. Tipo mettere consiglieri regionali e sindaci inquisiti a godere dell'immunità nel nuovo senato low cost. Tipo togliere l'IMU ai miliardari. Tipo affittare un A330 per avere un air force one italiano da invidia del pene.
Insomma, grazie al cielo ci sono scelleratezze ben più urgenti da compiere.
Quindi il ponte sullo stretto si farà. Ma dopo. Cioè mai.
Haldeyde

1 commento:

cristiana marzocchi ha detto...

Questo da un colpo al cerchio e uno alla botte, come si suol dire anche nel 2000 quando uno vuol fare il furbetto.
Cri