05/02/16

L'ossessione di Stephen per i buchi neri


A parte la battutina greve quanto stupidina, devo dire che la vera notizia non è quella dell'incomparabile energia raccolta in un buco nero (parlo di astrofisica, non di patata), bensì della sensazione che dà il genio Stephen Hawking  di scivolare sempre di più verso l'Alzheimer. 
Recentemente profetizzava che l'umanità sarebbe presto caduta sotto il controllo dei computers e dei robot, trama scopiazzata da parecchi romanzi di science-fiction a partire dagli anni '50. Poi questa ossessione irrisolta per i buchi neri (sempre astrofisicamente parlando), che lo ha portato a scrivere clamorosi mattoni, tutti un po' simili l'uno all'altro, a partire dai titoli, roridi di teorie geniali quanto strampalate.
Ho grande stima per l'uomo Hawking, per il suo vissuto, la sua disgrazia, la sua grande volontà di vivere, lottare e studiare. Tuttavia, se non provassi l'inevitabile simpatia che si prova per una persona tanto sfortunata e geniale, direi che Stephen oggi si sta un po' rincoglionendo.
E' più probabile che col mio modestissimo QI io non riesca ad immaginare (al contrario di Hawking) come si possa catturare un piccolo buco nero per ricavarne energia. 
Al massimo potrei trovarne uno sull'adriatica, sventolando un cinquantone fuori dal finestrino.
Ma quanta energia ricaverei? 
Poca, al massimo qualche malattia venerea.
Buon Family Day.
Haldeyde

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