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Alla fine del suo discorso chissà che risate si sono fatte D'Alema, Fassino, La Torre e la Jervolino. Perchè il punto è questo: prendi voti e la gente ti segue anche perchè contrapponi la questione morale alla scarsa etica del tuo avversario, cavalcando il desiderio di giustizia della maggior parte degli elettori, stufi di Caste e Logge. A questo punto, però, bisognava essere un pochino più accorti a non scivolare sulla medesima buccia di banana. E adesso? Mi tocca sopportare Martelli che paragona il PD al PSI delle monetine tirate a Craxi di fronte all'Hotel Raphael. Oppure Andreotti che dice, magnanimo, che dovremmo pensare a cose più urgenti della questione morale. O Silvio, che solidarizza con i compagni di inciucio del centrosinistra evocando magistralmente lo spettro del fumus persecutionis (che nel caso del PD è più una tragica nuvoletta di Fantozzi). E tutti, in perfetto stile bi-partisan, a dare del matto a Di Pietro. Sgrammaticato, talvolta ermetico, questo sì, matto no.
E' troppo arduo da accettare.
Perchè è così difficile fare politica in modo onesto in Italia? Perchè in tanti paesi europei sembra così più semplice e naturale? Ma soprattutto, perchè sono sempre dalla parte di chi perde. "ma anche" fa la figura del pirla?
Halde...presso
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