07/06/12

Noi, emiliano-romagnoli

Monti:"Vi rialzerete. Intanto però vado a farmi un caffé al bar."


Centinaia, migliaia di terremoti fra Modena, Ferrara e Bologna. Io sono di Bologna.
Poi si è spostato qui a Ravenna. Io abito in provincia di Ravenna.
Intanto tira anche ad Ascoli Piceno. Io ho vissuto tre anni ad Ascoli Piceno.
Sarò mica io a portare sfiga?
Haldeyde

Ma da emiliano, ed ora romagnolo, mi sento di condividere questa bellissima lettera di Carlo Lucarelli:

 "Gentile Sig. Terremoto,
            c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la
            racconto.
            Per chiamarci non basta una parola sola: Emilia Romagna,
            Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due; e anche un
            trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle. Perché
            siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno
            continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una
            estate tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto
            insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un
            inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte
            all'orizzonte, e montagne fra le più alte d'italia, la terra e
            l'acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che
            sembra di essere alla fine del mondo. Città d'arte e distretti
            industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno
            che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a
            separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose,
            nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Modena,
            dorme a Bologna, e va a ballare a Rimini come diceva Pier
            Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra comunque la stessa città
            che si chiama Emilia Romagna.
            Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio
            siamo una regione nel cuore dell'Italia, quasi al centro
            dell'Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche
            noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal
            nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da
            qui, dall'Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera,
            qualcosa da ma qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi
            resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare
            oppure a divertirsi e poi ha deciso di rimanerci tutta la vita?
            in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico
            dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.
            Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e
            piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche
            la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria,
            qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione,
            così dritte che sembrano tirate con il righello.
            E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto
            per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli
            ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.
            In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a
            tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l'aceto
            balsamico, il ripieno dei tortellini, la cottura dei gnocchini
            fritti e della piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le
            ricette depositate in emilia romagna; ecco la gente lo studia
            quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena,
            anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta
            lassù per aria, poi la si mangia. Se in tutti i posti del mondo
            i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece
            lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute,
            che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare,
            allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo
            associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per
            fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro
            tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le
            mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello
            che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.
            A Volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso
            vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono
            per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono
            sempre.
            Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una
            regione che per raccontarla un nome solo non basta.
            Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farmi o
            farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra
            terra, io questa terra l'amo e come mi ha detto un infermiere
            di Mirandola qualche giorno  fa? questa è la mia casa e io non
            l'abbandonerò mai."


            Carlo Lucarelli

2 commenti:

mr.Hyde ha detto...

Amo molto anch'io sia l'Emilia che la Romagna, e la sua bella gente!

Haldeyde ha detto...

Grazie, Mr. Hyde: continua ad amarci.