27/08/10

Precarius ad vitam

Una riforma che favorirà i più bravi.
A sopravvivere.
E' un argomento che mi sta a cuore perchè, mentre disegnavo la vignetta, mia moglie era alle convocazioni per un numero mai così esiguo di posti da insegnante di asilo nido nel Comune di Bologna. In tutta Italia, insegnanti che per vent'anni sono stati precari (ma sempre con la loro bella graduatoria ed un posto quasi assicurato di anno in anno) si trovano depennati da liste diventate improvvisamente cortissime. Migliaia (si calcola 135000 entro il 2012) resteranno senza lavoro, magari ultracinquantenni. E migliaia di bambini non troveranno posto negli asili pubblici, mettendo in crisi se non in ginocchio altrettante famiglie, che magari non avranno gli 800-1000 euri al mese per parcheggiare il bebé in un asilo privato (dove, tra parentesi, il servizio è nettamente inferiore rispetto agli asili pubblici, ben più controllati e controllabili).
A mia moglie è andata bene, diciamo. Un contratto part-time fino al 20 dicembre, poi chissà, se ha fortuna fino a giugno. Quando è uscita dall'ufficio, in mezzo ad una folla di donne disperate accompagnate da mariti arrabbiati, una ragazza le si è avvicinata e le ha chiesto:"Ma tu hai veramente bisogno di questo lavoro? Io ho tre figli ed un marito in cassa integrazione". Lei ha persino provato a spiegarle che anche volendo il posto non avrebbe potuto cederlo a lei, che c'è una graduatoria, eccetera. Ma ormai il magone ed il senso di colpa era assicurato. Vinci un concorso e ti senti una merda. E sei quella fortunata, oltretutto.
Mi sono immaginato un Minzolini che trasforma la realtà degli insegnanti precari in una immaginaria notizia, tesa a sdinilquirsi in complimenti a questo Ministro, a questo Governo, che ci stanno giorno per giorno trasformando in una nazione del terzo mondo.
Cosa occorre ancora per toccare davvero il fondo?
Haldeyde

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come si può credere nel futuro in questa situazione?