19/10/14

Il contagio della dissidenza


Il Sinodo si è spaccato sui gay. E ci mancherebbe. Diciamo che è stato già abbastanza straordinario che il Sinodo mettesse questo argomento nell'ordine del giorno. Possiamo dire grazie al rivoluzionario Papa Bergoglio se finalmente si è riusciti a parlare di argomenti fino ad oggi tabù all'interno della Chiesa cattolica. Ci può stare che non si sia giunti ad una maggioranza di due terzi nell'approvazione di un testo che dicesse sì alle unioni gay, ma importanti passi avanti sono stati fatti. Questo è indubbio. 
Nella relazione conclusiva si parla di "rispetto" per gli omosessuali, anche se non c'è apertura per le loro nozze. Si parla di "accoglienza, con rispetto e delicatezza", si riconosce che anche i gay sono nelle grazie del Signore. Per il resto, su tematiche come il divorzio e le unioni civili, mancando la maggioranza dei due terzi, la relazione resta vaga, ben poco rivoluzionaria. Ma di sicuro se ne è parlato, si è discusso, c'è stata la fronda conservatrice che è andata da Ratzinger affinché nella sua qualifica di Papa emerito intervenisse con la sua autorevolezza. Ratzinger si è rispettosamente tenuto fuori dalla discussione rispettando il primato di Papa Francesco. Insomma, un bel dibattito teso, come non ce n'è uno simile all'interno del PD da tempi immemorabili.
Piuttosto, è accettabile che si arrivi a sfiorare una maggioranza favorevole alle coppie gay all'interno del Sinodo e non si riesca a quagliare una posizione di maggioranza sul medesimo tema all'interno del centrosinistra?
Haldeyde

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