28/10/14

Preferisco di gran lunga i Frankie goes to Hollywood


Trentacinque anni fa cinque ragazzotti londinesi diventarono rapidamente icone degli anni '80, facendo il verso ai Roxy Music e contrapponendosi ad altre boy band di stampo più pop-rock, come i Duran Duran.
Non sono un amante della musica anni '80, per quanto non possa negare che artisti che ho sempre amato, come Alan Parsons e Mike Oldfield abbiano raggiunto l'apice del successo proprio all'inizio degli anni '80, mentre altri hanno segnato la mia adolescenza, quali i Marillion, i Clannad, i Nightnoise ed i Frankie goes to Holywood, per quanto appartenenti a generi diversissimi, ma pur sempre figli degli anni '80 (anche se i Clannad hanno cominciato molto prima a suonare una indigesta musica etnica, fortunatamente addolcitasi in seguito).
Anche se ricordo con affetto molti pezzi e molti gruppi di questo decennio, rimango sempre legato alle origini del rock progressive, più saldamente ancorate al decennio precedente, i meravigliosi '70.
Gli Spandau non erano neppure tanto male, ma dedicare un film (Soul Boys of the Western World) ad una band che non si esibisce da decenni, che si è sciolta da un'eternità e solo recentemente ritrovata, mi fa tremare di sdegno per lo snobismo subìto da un genio come Alan Parsons che di dischi ne ha venduti il doppio di loro e che a malapena compare in qualche didascalia di riviste specializzate.
A proposito, cito un aneddoto che unisce il mio mito Alan con l'ingombrante Tony Hadley degli Spandau.
Hadley, in fase di recupero da anni di abusi alcoolici, fu invitato da Parsons ad esibirsi come vocalist insieme all'Alan Parsons Live Project. Inizialmente parteciparono insieme al Michael Jackson and Friends, un concerto evento a scopo benefico, poi partirono insieme in tour. Nell'album "The time machine" di Alan Parsons (1999, uno dei più brutti), compare un pezzo cantato da Hadley (Out of the blue), a dire la verità uno dei meno peggio. Qualcuno narra che Hadley fu molto grato a Parsons per questa possibilità di riscatto, ma dubito che ciò sarà narrato nel film. Altri raccontano invece che proprio a causa di Hadley il gruppo originale di Parsons si sgretolò: si narra che durante un concerto, indispettito da un assolo troppo protagonista del bravissimo chitarrista Ian Bairnson, Hadley, con la sua stazza da bisonte, lo spintonò piuttosto rudemente da un lato per riprendersi il palco. Da lì a poco, Bairnson ed Elliott (il batterista), due colonne del line-up originale del Project decisero che era meglio seguire strade differenti: Parsons con i suoi nuovi progetti ed una nuova band, e loro a ricostituire la loro band originale, i Pilot.
Se fra questi aneddoti sono presenti inesattezze, mi scuso, ma sto riportando storie trasmesse per via orale da generazioni di fans.
Haldeyde

4 commenti:

Lucien ha detto...

Anch'io mai considerati! Per me gli anni '80 sono David Sylvian, Talking Heads, The The, Cure...

Blackswan ha detto...

Per molti hanno rappresentato un suono e forse un'epoca. A me, proprio non piacevano. De gustibus...

Haldeyde ha detto...

@ Lucien, ottimi gusti anche se sui tuoi gruppi non sono ferratissimo!

Haldeyde ha detto...

@ Blackswan: tipiche icone degli anni '80. C'era di peggio, ma anche di meglio.