Il mio punto debole è la scrittura, dopo la pigrizia. Quindi dico subito che questo non sarà un post sul MES, su chi l'ha sottoscritto (governo Berlusconi IV, con Lega e Meloni fra i ministri) o su chi probabilmente dovrà in futuro inevitabilmente accedervi, raccontandoci che in fondo sarà un MES edulcorato, in versione light e senza clausole vessatorie.
Poco importa. Probabilmente mi azzarderò a scrivere ciò che penso del MES nel prossimo post, ma non ora.
Ora è il tempo di spendere due minuti per Salvini e Meloni.
Salvini e Meloni che danno del bugiardo, del venduto, del tiranno ad un galantuomo come Conte, che di difetti ne avrà tantissimi, di errori ne ha fatti e ne farà, ma non si può dire certo che non si stia assumendo in prima persona tutte le responsabilità che deve avere un primo ministro in uno dei momenti storici più difficili che sta attraversando il nostro Paese.
Salvini e Meloni. Meloni E Salvini. MES, appunto.
Tralasciamo per pura pietas i loro trascorsi ventennali in politica, lui, a sonnecchiare come consigliere comunale a ventun anni e poi come europarlamentare con record di assenze ed interventi fuori luogo, quindi come ministro dell'interno del Papeete, lei, come enfant prodige del centrodestra, sempre in scia ai governi Berlusconi, che dichiarò di avere un rapporto sereno con il fascismo, che considera un passaggio della nostra storia nazionale. Insomma, Mussolini ha fatto tante cose buone, e via discorrendo.
Come dicevo prima, tralasciamo, e concentriamoci solo sugli ultimissimi giorni del Covid-19 e sulla svolta da regime autoritario di Conte.
Salvini e Meloni hanno speso le ultime settimane a perpetrare puro sciacallaggio, mascherato da finta disponibilità alla collaborazione. Perfino Berlusconi (e chi mi conosce sa cosa io abbia sempre pensato di lui) ha detto che nel momento della difficoltà bisogna stringersi a fianco di chi sta prendendo le decisioni. Perfino Berlusconi ha rinunciato alla ghiotta occasione di visibilità ed ha fatto un passo indietro.
Salvini e Meloni no. Loro hanno trascorso il loro tempo fra social e televisioni ad inquinare la vita pubblica e politica del nostro Paese divulgando le più miserabili fake news della storia, sputtanando la Cina come produttore di virus in laboratorio, o additando Conte ed il suo governo come firmatario del MES (che esiste dal 2011 e che oggi Conte, primo premier dopo Berlusconi, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, sta cercando di rinegoziare in quelle che sono le attuali clausole capestro che hanno affamato la Grecia, tanto per capirci).
Hanno impestato i social con informazioni fasulle dove si metteva in evidenza che l'Italia poveraccia aveva messo in campo i miseri 25 miliardi contro le centinaia degli altri paesi, senza spiegare la differenza fra uno stanziamento di liquidità (i 25 miliardi) e un credito messo a disposizione delle banche (come la KfW tedesca). Se contiamo anche il credito, l'Italia ne sta mettendo 400 di miliardi, contro i 300 della Francia ed i 330 dell'Inghilterra. La Germania ne mette 550, ma la loro KfW ha libertà di sostegno alle aziende tedesche che le nostre banche non hanno (per questa disparità di trattamento squisitamente europea andate a chiedere ai tecnici soloni dei governi precedenti).
Salvini e Meloni proponevano i 1000 euro con un click, senza verifiche, salvo essersi sempre scagliati contro le modalità di controllo troppo lasche per l'erogazione del reddito di cittadinanza.
Salvini diceva che in Svizzera si firma un foglio e loro ti danno 500000 euro, vi rendete conto?
Salvini e Meloni, che volevano chiudere, poi riaprire, poi chiudere, poi riaprire a Pasqua perché la scienza non basta, perché ci vuole l'aiuto del buon Dio e del Cuore Immacolato di Maria.
Salvini che voleva misure urgenti, l'anno bianco fiscale, il condono edilizio e la flat tax ("E i soldi, dove li trova? A chi li chiede?" gli ha chiesto un educato Floris, e lui "Agli italiani". Ovviamente. Poi sbrocca se gli parli di patrimoniale).
Salvini e Meloni che si strappano le vesti per sostenere i peggiori sovranisti d'Europa, come Orbàn, difendendone a spada tratta la democraticità di quella che è a tutti gli effetti una tirannia. Poi tuonano contro il regime totalitario di Conte. Ma vi rendete conto?
Gli stessi sovranisti, come Thierry Baudet, fotografato abbracciato alla Meloni ad Atreju'19, che ha presentato al Parlamento olandese una mozione che esorta il governo ad essere inflessibili verso richieste da parte dell'UE che rendano i Paesi Bassi responsabili del debito nazionale di un altro. In breve, se non si fanno gli Eurobond dobbiamo dire grazie anche agli amici della Meloni e di Salvini.
Potrei stare ore a discutere delle corbellerie che hanno detto e fatto solo negli ultimi giorni, perché questi due personaggi non hanno limite, non hanno decoro. Sono dei buchi neri al contrario.
Strepitano se il governo istituisce una task force contro le fake news, perché loro vivono di fake news, cibano i loro sostenitori (in buona fede o meno, gli uni e gli altri) di queste fake news. Perché è mille volte più facile farsi ascoltare ed apprezzare per una balla gigantesca che per una onesta verità.
E' di gran lunga più facile farsi imboccare che andare ad informarsi, magari da fonti antitetiche per elaborare da soli un'idea che tenga conto di più voci discordanti.
Quindi, se Conte ha sbroccato, finalmente, lo ha fatto perché è un essere umano. Ed io lo apprezzo anche per questo.
Poi, lo so, sbaglierà. Ha sbagliato e sbaglierà, come fanno tutti coloro che agiscono e prendono decisioni. Ne prendono di giuste e di sbagliate. Ma sono sicuro che, quando sbaglierà, lo farà con onestà.
Haldeyde
2 commenti:
Farei dei volantini stampandovi questo tuo post e lo propagherei per tutta Itali, magari con lanci aerei.
Sì, Conte ha sbroccato e le ritorsioni non finiranno , ma ma almeno ha detto ciò che molti italiani pensano. Dovremmo unirci e sostenerlo, non so come, ma dovremmo farlo.
Cri
Io purtroppo non penso che Conte sbaglierà con onestà.
E penso anche che concentrarsi su Salvini e Meloni, come se fossero LORO l'alternativa (alternativa a che, poi, non saprei dire) sarebbe perpetrare il solito antichissimo gioco italico: ti metto davanti un piatto di fave marcite, ma ti chiarisco bene che l'unica alternativa in cucina è un bello sformato di merda.
Salvini e Meloni sono due capipopolo che sanno benissimo che in Italia c'è metà della popolazione a cui piace la destra, e che cercano di accattivarsela. Lo fanno in modo becero, ignorante, a volte addirittura grottesco (come Salvini quando viene colpito da improvvisi slanci mistici) ma non è niente di diverso dei presidenti americani che vanno a messa o a vedere il baseball, anche se non gliene sbatte niente di nessuno dei due. I nostri MeS sono solo infinitamente più pecorecci.
Quello che invece mi preoccupa, anzi mi terrorizza, è che Conte - che fino a pochi mesi fa era considerato un Carneade della politica, dopo la buona prova di nervi saldi data in occasione del lockdown, non stia cercando una exit strategy personale che gli garantisca un futuro dorato, senza più tornare ai suoi vecchi incartamenti professionali. Perché lì c'è una strada sola: entrare nel Club. Il Club (Morgan Stanley, Chase Manhattan, Banca Mondiale, ecc.) curiosamente ospita tutti i leader nordeuropei, tranne lui. Ospita tutti i "sempreverdi" italiani (Prodi, Monti, Draghi, D'Alema...) tranne lui.
Il prezzo per entrare, è semplice. Gli altri l'hanno fatto già tutti. Si scrive "aumentare il debito / aumentare lo spread", e si traduce in tagli alla spesa pubblica (scuole, ospedali e pensioni, ricordiamocelo bene quando sarà ora di lamentarsi) e privatizzazioni di aziende messe in piedi con le nostre tasse. Non è una congettura. E' uno schemino che si ripete ininterrottamente da 30 anni. Un pezzetto alla volta. Chi non l'ha fatto, oggi non c'è più nei talk show. Chi l'ha fatto, anche se sono passati 30 anni viene sempre considerato come un glorioso statista.
Se Conte sbaglierà, e "tralascerà" di passare per il parlamento per la firma di un trattato che non può essere senza condizioni, perché le condizioni sono già state sottoscritte anni fa, e che comunque servirebbe a far crescere il debito pubblico italiano a livelli a cui perderebbe di significato (cosa puoi fare se ogni anno ti indebiti per più di quello che riesci a produrre? Bisogna che ti spari), se farà questa follia, allora passerà alla storia come quello che ha fissato l'ultimo chiodo sulla bara d'Italia, ma, vedrete, non tornerà a fare l'avvocato. Per lui un bel futuro da consulente di una banca newyorkese è garantito.
Se tornerà nel suo studio a vivere la vita di prima mi ingoierò volentieri un bricco con le corna e la faccia di Salvini.
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